FSN, EPS, DSA – (quasi) Tutto lo sport italiano in nove lettere

Piccolo viaggio nelle sigle dello sport del Belpaese

FSN, EPS, DSA, CONI, ASD, SSD, FIGC, FIP, FIJLKAM, FIPAV, ACSI, CSEN, UISP, FIBIS, FID, FIGEST,… Sigle, acronimi, formule magiche che spaventano i neofiti – le inventano specificatamente per questo – e suonano potenti e arcane sulle labbra degli “iniziati”. Ma cosa significano esattamente? E quali sono le differenze reali tra una sigla e l’altra?

Cominciamo con un’ammissione e una resa. Per quanto vi possa sembrare impossibile e malgrado lo sforzo immane compiuto dal nostro paese in tal senso, l’Italia non può vantare il primato mondiale della creazione di enti e conseguenti nomi concentrati. Campioni del Mondo indiscussi in questo campo sono certamente i nostri cugini d’Oltralpe, i francesi, raffinatissimi creatori di giochi e contrazioni linguistiche. Ciò detto, anche noi ci difendiamo bene – l’abbiamo visto con l’assaggio di cui sopra – e meritiamo per lo meno l’onore delle armi.

Ma veniamo al punto, oggi vogliamo aiutarvi a capire un po’ di più queste sigle, parlandovi in particolare delle tre con cui abbiamo iniziato l’elenco: FSN, EPS, DSA.

Cosa significano questi nomi e cosa fanno gli enti cosi definiti?

Federazioni Sportive Nazionali (FSN), Enti di Promozione Sportiva (EPS) e Discipline Sportive Associate (DSA) sono le tre colonne su cui si regge lo sport italiano. Insieme alle Associazioni Benemerite e ai Corpi Sportivi Militari, infatti, questi organismi – riunendo le diverse società e coordinando l’attività sportiva – vanno a comporre il CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano – il quale a sua volta, per dirla in maniera spicciola, funge da Ministero dello Sport.

Chiarito il significato delle sigle, resta da chiarire la funzione che questi organismi svolgono e cosa li differenzia – è abbastanza logico infatti chiedersi perché ci sia bisogno di tre tipologie di enti differenti. Vediamoli nel dettaglio.

Federazioni Sportive Nazionali

Cosa sono? Sono Associazioni, organizzate solitamente su base territoriale con comitati regionali e in alcuni casi provinciali, che hanno ottenuto un riconoscimento della propria attività da parte del CONI (Attualmente sono riconosciute 45 Federazioni).

Cosa fanno? è importante chiarire che, una volta ottenuto il riconoscimento CONI, le Federazioni esercitano una sorta di monopolio sull’attività agonistica di un determinato sport o di un’area sportiva. Per semplificare, non potranno mai esistere due Federazioni Sport Invernali. Attenzione però, ciò non significa che nessun altro potrà organizzare una gara di Sci o di Bob a livello amatoriale, semplicemente chi desidera arrivare ai massimi livelli di uno sport – per intenderci Olimpiadi, Campionati del Mondo, ma anche campionati internazionali – DEVE passare tramite la federazione che di quella disciplina si occupa.

Una federazione sportiva dunque è una sorta di trust sportivo che si occupa con uno sviluppo verticale di tutte le attività che riguardano una determinata disciplina o un’insieme di discipline affini: organizzazione e svolgimento di corsi; produzione e distribuzione di materiali didattici; organizzazione dell’attività amatoriale e agonistica in manifestazioni e campionati.

A chi si rivolgono? le Federazioni si rivolgono a tutti coloro che vogliono svolgere attività sportiva organizzata in precisi regolamenti e – cosa più importante – hanno l’intenzione e l’ambizione di competere ai massimi livelli della disciplina prescelta.

Discipline Sportive Associate

Come avrete notato, abbiamo saltato una sigla – EPS – passando direttamente alla descrizione delle Discipline Associate, perchè? Semplice, perché le DSA riconosciute dal CONI – attualmente 19 – sono sostanzialmente identiche alle Federazioni e si occupano di attività sportive legate a una disciplina – o a un gruppo di discipline affini – tramite uno sviluppo verticale che parte dalle attività di base fino alle attività sportiva di alto livello. Ma allora perché vengono distinte con una sigla diversa? Le motivazioni possono essere due (a volte concomitanti):

  • Si tratta di discipline a carattere principalmente ludico ricreativo che danno l’immediata percezione di attività di carattere sportivo come, ad esempio, la dama, il bridge o gli scacchi.
  • Si tratta di discipline che, pur avendo una componente fisica preponderante e immediatamente percepibile, sono ancora “giovani” e, cosa più importante, non sono ancora riconosciute come sport olimpico come ad esempio l’arrampicata o il rafting.

Nota importante per quanto riguarda il punto 2. Se è vero che l’inclusione nel programma olimpico di una DSA coincide sostanzialmente con la sua trasformazione in Federazione Sportiva, non è vero il contrario. Cioè chi ha acquisito lo status di Federazione lo mantiene anche qualora la propria disciplina venisse estromessa dai giochi. Gli appassionati di bocce, ad esempio, sono organizzate in federazione, ma un loro cruccio è proprio quelle di essere da sempre esclusi – ingiustamente, lasciatecelo dire – dai Giochi Olimpici.

Gli enti si rivolgono a chi intende organizzare attività sportive volte a coinvolgere il numero più ampio possibile di partecipanti

Enti di Promozione Sportiva

Cosa sono? Sono associazioni, spesso nate come emanazioni di soggetti non sportivi – pensiamo ad esempio a CSAIN nata per mano di Confindustria – che a seguito di un percorso di crescita e sviluppo sul territorio nazionale vengono riconosciute dal CONI (Attualmente sono riconosciuti 15 Enti).

Cosa fanno? Secondo la definizione data dallo stesso CONI sono Enti di Promozione Sportiva quelle associazioni che hanno per fine istituzionale la promozione e l’organizzazione di attività fisico-sportive con finalità ricreative e formative.

Gli Enti, dunque, promuovono e organizzano le attività sportive a livello amatoriale e, pur muovendosi comunque in un ottica di competizione – anche gli EPS organizzano campionati e tornei e hanno settori agonistici – non hanno l’obiettivo di selezionare i migliori per indirizzarli ai livelli più alti di una singola disciplina, ma di diffondere il più possibile la pratica di quella disciplina. Proprio per questo gli Enti operano in ambiti diversissimi tra loro accogliendo al proprio interno qualunque disciplina sportiva.

A chi si rivolgono? Riprendendo la metafora utilizzata per le Federazioni potremmo dire che gli EPS sono delle Corporazioni Sportive impegnate in campi diversissimi con uno sviluppo orizzontale dell’attività. Pertanto il loro pubblico di riferimento è composto da

  • tutti coloro che svolgono attività sportiva amatoriale
  • tutti coloro che svolgono un’attività principalmente di corsi riservati all’utenza
  • tutti coloro che praticano attività ancora non disciplinate dalle federazioni

Dunque? Che ve ne fate di questa bella classificazione? è presto detto. Un’associazione sportiva per poter praticare la propria attività sotto l’egida del CONI e beneficiare dei benefici fiscali conseguenti DEVE essere affiliata a una o più – sono ammesse affiliazioni contemporanee – delle tre categorie che abbiamo indicato sopra, perciò sapere cosa differenzia l’una dall’altra è decisamente importante.

Hai dubbi su quale sia la scelta migliore per la tua associazione. Scrivici e ne parleremo insieme.